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Novembre 2025

 Con Lo specchio rotto, la campagna 2025 di È un problema mio
invitiamo ogni uomo — e ogni persona — 
a guardarsi dentro e a riconoscere che la violenza non è “altrove”.


Lo specchio rotto

“Lo specchio rotto” è il visual scelto per la  campagna di lancio di "È un problema mio", un progetto biennale che affronta il tema della violenza contro le donne da un punto di vista diverso: quello della responsabilità maschile e collettiva.

L'immagine



Il volto di un uomo riflesso in uno specchio infranto. Le crepe attraversano i suoi occhi, la sua bocca, frammentano la sua immagine. In un angolo, il profilo di una donna sfocata e silenziosa.Non è lei la protagonista. È lo sguardo maschile che si confronta con la propria immagine incrinata.
È un invito a guardarsi con onestà, a riconoscere che anche chi non agisce direttamente può essere parte del problema quando resta fermo, tace, minimizza.

Perché uno specchio rotto?


Riconoscersi: lo specchio è simbolo di identità e riflessione. Guardarsi significa assumersi la propria parte.

Frantumare gli stereotipi: le crepe rappresentano la rottura delle immagini tradizionali di forza, dominio e distanza emotiva.

Costruire consapevolezza: ogni frammento è un’occasione per interrogarsi, per cambiare la narrazione sulla maschilità e sulla violenza. 

Un messaggio di responsabilità, non di colpa


La campagna non punta il dito, ma apre un varco. Le crepe dello specchio non distruggono: rivelano. Rappresentano la possibilità di mettere in discussione ciò che sembrava integro, di cambiare prospettiva. “È un problema mio” diventa così una presa di coscienza collettiva: se il problema è culturale, la risposta deve esserlo altrettanto.

Un visual che parla a tutt*


La campagna è pensata per vivere in strada, nelle scuole e online. Un’immagine sobria ma potente, che parla senza mostrare violenza, e che invita uomini e donne a una riflessione condivisa.

Ogni sguardo che incrocia quello del manifesto è chiamato a una domanda semplice, ma radicale:

“E se il problema fossi anche io?”

Singolare, plurale



Nel video reel che accompagna la campagna, il soggetto maschile del manifesto prende la forma di uomini diversi. Volti di età, provenienze e storie differenti, che si alternano davanti ad uno specchio incrinato. Quel volto frammentato diventa così ogni volto maschile: nessuno escluso, nessuno immune. È un passaggio dal singolare al plurale, dalla responsabilità individuale a quella collettiva. Un invito a riconoscersi in quelle crepe — non per sentirsi colpevoli, ma per iniziare a cambiare insieme.